La Gelmini e l’ipocrisia del riformista
Ogni tanto, quando in Parlamento si vota a scrutinio segreto, si scopre che alcuni voti della cosiddetta “opposizione” si sono uniti a quelli del centrodestra. Lasciamo perdere, fingiamo che siano stati quelli dell’UDC o magari qualcuno dei senatori o deputati di destra riciclati nell’IDV…
Ma il peggio sono le esplicite dichiarazioni di plauso e di avallo politico alle peggiori porcate del governo.
Ma ora una nuova perla viene dal “riformista” per antonomasia, Antonio Polito.
Questa della Gelmini è una bella trovata, commenta invece Antonio Polito, che ha cominciato la sua carriera nella “grande e giusta Unione dei Comunisti ML, Servire il Popolo” di Guido Brandirali (oggi assessore con Formigoni), per passare poi all’Unità e alla corrente “migliorista” del PCI, quella di Napolitano, quella insomma che invece di volere “tutto e subito” chiedeva niente e mai… E oggi dirige appunto un giornale dal nome significativo: “il riformista”. Memore del suo passato maoista, Polito, commentando i giornali a Radio
Dove vive Polito? Gli ispettori del lavoro da anni sono pochi, e in gran parte trattenuti in lavori di ufficio. Hanno forse potuto intervenire almeno per prevenire e impedire tragedie come quella della Thissen Krupp o delle tante altre “fabbriche della morte”?
Di fatto
Ma a qualcuno sembra ancora troppo: Paolo Galassi, presidente della CONFAPI, ha detto subito che l'apprendista di 15 anni "non mi deve costare". Gratis, può accettarlo...
La scopo prevalente della Gelmini è chiaro, è un nuovo colpo alla scuola pubblica, per ridurre ulteriormente il numero di insegnanti, e infatti nello stesso giorno alla Camera è stato approvato il regolamento di riforma delle superiori, che prevede la soppressione di altre migliaia di cattedre. Riducendo ulteriormente il numero degli studenti (come sta già accadendo spontaneamente perché l’impoverimento di tante famiglie colpite dalla disoccupazione o dalla cassa integrazione li costringe a cercare qualche lavoretto a qualunque condizione), sarà possibile un nuovo passo in questa direzione. Queste misure assicurano alla “Beata Ignoranza” la benedizione di Santa Madre Chiesa, a cui tiene tanto: all’occupazione o alla formazione professionale, non ci pensa proprio.
Meno evidente lo scopo di Sacconi: vuol entrare in competizione con il suo compagno di viaggio nel pellegrinaggio ad Hammamet, Renato Brunetta? Costui ha annunciato che vorrebbe fare una legge per obbligare i presunti “bamboccioni” ad andar via di casa! Bell’economista, anzi “unico economista” del governo, come dice… Sarà anche una “provocazione”, ma in primo luogo è una buffonata. Tutti i giovani, se trovano un lavoro pagato decentemente, vanno a vivere da soli volentieri, senza suggerimenti o costrizioni. Ma il piccolo problema è: come trovarlo un lavoro?
Comunque, purtroppo, Renato Brunetta il termine lo ha rubato a un ministro del centrosinistra come Padoa Schioppa…
P.S. Sacconi comunque deve ancora spiegare come mai ha acquistato 29 milioni di dosi di vaccino per l’influenza di tipo A in più del necessario. Un favore al direttore generale di Farmindustria, forse? Pare proprio di si. Vedi caso, si tratta di sua moglie, Enrica Giorgetti. Questa signora è approdata a questa carica con un bel curriculum: ha lavorato nelle “Relazioni Istituzionali” di Montedison, e poi alla Confindustria come direttore della “Direzione Lobby e Legislazione” (che bel nome! Come rende l’idea del suo doppio lavoro!). Ma chi chiede spiegazioni per questo ennesimo caso di conflitto di interessi, e per questo sperpero di denaro pubblico, che rievoca appunto l’era di Craxi?
(a.m. 21/1/10)
< Prec. | Succ. > |
---|