Chi è estraneo?

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Chi è estraneo al movimento operaio?

Prima di tutto la dichiarazione della Rete28Aprile Fiom:

"Dalla parte degli studenti.

Inaccettabile il comunicato della Cgil"
Dichiarazione di Sergio Bellavita (Rete28Aprile Fiom)

Ieri è stata una straordinaria giornata di lotta. In decine di città dei cortei enormi hanno segnato una nuova e radicale disponibilità alla mobilitazione dei giovani, degli studenti, dei precari.
A cui, purtroppo, non ha contribuito adeguatamente il mondo del lavoro. A differenza della Spagna infatti, nel nostro paese lo sciopero di sole 4 ore non si è posto l’obbiettivo di lavorare a quella mobilitazione generale capace di produrre il reale blocco del paese, quella necessaria risposta di massa alla violenza delle politiche d’austerità. Uno sciopero come semplice atto, importante, di formale adesione della Cgil alla mobilitazione indetta dalla CES, senza nessuna volontà di continuità, di costruzione dell’opposizione sociale. La scuola e il mondo della formazione si sono fermati ieri, il resto del mondo del lavoro no.
Occorre essere sinceramente indignati per le tante troppe ipocrisie, le falsità e gli opportunismi che hanno accompagnato la splendida giornata di lotta e che vorrebbero presentare i pestaggi brutali della polizia agli studenti come la “necessaria risposta alle violenze dei manifestanti”.
Soprattutto quando giungono da tanta parte di coloro che se proprio hanno deciso di entrare a ogni costo nelle stanze dei bottoni, dovrebbero, quantomeno, mostrarsi imbarazzati di fronte a poliziotti accecati da un’irrefrenabile violenza contro i giovanissimi partecipanti al grande, pacifico e colorato corteo che ha attraversato la città di Roma. Non ci sono state cariche di alleggerimento, ma la volontà di reprimere duramente il corteo, incutere terrore, arrestare.
Chi era  al corteo, e tutte le prove video e le immagini lo testimoniano efficacemente,  ha visto una sola violenza, quella delle forze dell’ordine.
Il messaggio in Italia ,come negli altri paesi dove si lotta, è chiaro: il governo consente solo il dissenso di facciata, quello che pur tra critiche e mal di pancia ha assunto gli obbiettivi di fondo della politica di Monti, dei dettami della BCE , dell’Unione Europea. Il resto non deve avere spazio politico, sociale, è sovversione e come tale va repressa. La repressione che in Spagna è ordinata dal governo del conservatore Rajoy nel nostro paese è agita dal governo di unità nazionale PD-PDL-UDC. Sarà per questa ragione che la stampa italiana, cosiddetta di sinistra, critica la repressione in Spagna e plaude a quella nostrana?
Così gli studenti vengono lasciati soli davanti ai manganelli. Così sono lasciati soli i lavoratori Ikea, quelli dell’Alcoa, dell’Irisbus, della Fiat di Termini Imerese e di tante altre aziende chiuse o in crisi a cui il sindacato e la politica non sanno dare risposte.
Non è solo la politica del palazzo e quella che aspira ad entrarci a girare le spalle agli studenti, la stessa Cgil ha duramente condannato le violenze in un comunicato incredibilmente a segno unico.
Noi non siamo d’accordo ed esprimiamo rabbia e indignazione per le violenze ai manifestanti. Siamo solidali e vicini a tutti gli studenti colpiti, ne chiediamo la liberazione immediata e il proscioglimento da ogni accusa. La cosa più preziosa che un sindacato dovrebbe avere è la memoria. La memoria della sua storia, della storia di uomini e donne che hanno sfidato l’ordine costituito dell’ingiustizia, la legalità formale che dava miseria e repressione per rivendicare diritti, democrazia e uguaglianza. Senza quella storia il sindacato non ci sarebbe mai stato, il progresso sociale, civile  stesso non ci sarebbero mai stati. Quel popolo di precari, studenti universitari, di giovanissimi studenti medi  esprime bisogni e domande che la Cgil dovrebbe ascoltare, rappresentare e organizzare. Ed è gravissimo che ciò non avvenga.
Per questo noi stiamo con gli studenti e con tutti coloro che non ci stanno e vogliono lottare contro le politiche vergognosamente di classe del governo Monti. E continueremo a lavorare alla costruzione di un ampio fronte sociale, alla ricostruzione dell’opposizione a Monti e ai partiti che lo sostengono.
Sergio Bellavita – Rete 28 aprile Fiom [www.rete28aprile.it]

 

 Poi di seguito una mia breve nota:

Chi è estraneo?

 

I commenti alla giornata del 14 novembre, “sciopero generale europeo”, ma in Italia ben lontano dall’esserlo veramente, si sono concentrati sulle presunte violenze dei presunti estremisti a Roma, Torino, a Milano, nel Sulcis. Lasciamo perdere i soliti pennivendoli che riempiono le pagine dei quotidiani benpensanti, e anche le interviste alla presunta area progressista e democratica del governo (i ministri Barca e Riccardi) che agitano anche loro lo spettro del “ribellismo”. Mi indigna soprattutto l’atteggiamento dei principali esponenti della CGIL, a partire dalla Camusso, che si è affrettata a sostenere che la violenza (ovviamente degli estremisti, altrimenti, per riferirsi alla polizia, avrebbe parlato di “presunta violenza”, come è stato fatto da molti perfino dopo la sentenza su Genova) sarebbe estranea al movimento operaio… Vallo a raccontare ai minatori del Sulcis, che hanno costretto Barca e Passera a fuggire in elicottero!

Chi mi sembra davvero estraneo alla tradizione del movimento operaio, sono proprio i sindacalisti alla Camusso, come Fausto Durante, che dopo aver fatto il suo portavoce nella FIOM, è stato promosso responsabile internazionale della CGIL, e quindi è andato a Rai3 ad abbellire le passeggiate di ieri presentandole come vero sciopero europeo, e dichiarando naturalmente che le violenze non avevano nulla a che fare con la CGIL. Fate pure…

Tutti d’accordo (a partire dal mieloso ministro Riccardi che “teme chi solidarizza con i violenti”), nello stigmatizzare Beppe Grillo, che invece ha segnato un bel punto a suo favore con un messaggio ai poliziotti che è stato associato da molti a quello di Pasolini dopo Valle Giulia. Ma è decisamente migliore:

“Non ti ho mai visto colpire un politico corrotto, un mafioso, un colluso con la stessa violenza", scrive il leader del Movimento 5 Stelle. "Ti ho visto invece scortare al supermercato una senatrice – incalza – o sfrecciare in moto affiancato ad auto blu nel traffico, a protezione di condannati in giacca e cravatta, di cosiddetti onorevoli, dei responsabili dello sfascio sociale che invece di occuparsi dello Stato si trastullano con la nuova legge elettorale per salvarsi il culo e passano le serate nei talk show. Di improbabili leader a cui non affideresti neppure la gestione di un condominio che partecipano a grotteschi confronti televisivi per le primarie. Loro "non tengono" vergogna, tu forse sì. Lo spero".

"Soldato blu – incalza Grillo – tu hai il dovere di proteggere i cittadini, non il Potere. Non puoi farlo a qualunque costo, non scagliando il manganello sulla testa di un ragazzino o di un padre di famiglia. Non con fumogeni ad altezza d’uomo. Chi ti paga è colui che protesta, e paga anche coloro che ti ordinano di caricarlo. Paga per tutti, animale da macello che nessuno considera e la cui protesta, ultimo atto di disobbedienza civile, scatena una repressione esagerata. Soldato blu, ci hanno messi uno contro l’altro, non lo capisci? I nostri ragazzi non hanno più alcuna speranza, dovranno emigrare o fare i polli di allevamento in un call center".

"Tu che hai spesso la loro età e difendi la tua posizione sottopagata dovresti saperlo. È una guerra, non ancora dichiarata, tra le giovani generazioni, una in divisa e una in maglietta, mentre i responsabili stanno a guardare sorseggiando il tè, carichi di mega pensioni, prebende, gettoni di presenza, benefit". Infine l’invito a schierarsi con chi protesta che "è un italiano, un’italiana come te, è tuo fratello, è tua sorella, qualche volta, come ieri per gli operai del Sulcis, un padre che ha sputato sangue per farti studiare. ".

Mi dispiace ma chi è “estraneo alla tradizione del movimento operaio” è proprio chi non sa dire una parola contro le violenze della polizia, e ne accetta la versione spudoratamente menzognera (i ritrovamenti di molotov, come se dopo Genova potessero ancora essere credibili!). Non Beppe Grillo, che in questo si è riallacciato come non faceva da tempo a quello che una volta era un dovere imprescindibile: non rassegnarsi alla violenza del potere, e al tempo stesso tentare di aprire brecce tra gli agenti più o meno convinti della repressione.

Qualcuno mi ha criticato perché sarei stato troppo benevolo verso l’ex comico genovese nella recensione al libro di Bucciarelli L’armata di Grillo. Eppure dovrebbe essere chiaro che nel complesso il M5S non mi convince. Se avrà una cospicua pattuglia parlamentare si troverà di fronte a problemi nuovi e dovrà affrontarli, e non si sa come ci riuscirà. Se per l’inconsistenza dei partiti uniti solo dalla volontà di combatterlo riuscisse ad avere addirittura una maggioranza parlamentare, cosa difficile ma non impossibile, dato il carattere repellente dei suoi avversari, non sarebbe una tragedia, anche se penso che questo movimento, anche per l’inesperienza di tanti suoi militanti, non possa certamente risolvere i problemi del nostro paese. Tuttavia penso anche che il suo successo sarebbe una giusta punizione per questo sistema politico lontano mille anni luce dai problemi della gente comune.

Naturalmente, l’unico antidoto sarebbe l’emergere di una forza nuova, del tutto indipendente dai partiti esistenti, compresi quelli non rappresentati in parlamento. I maggiori successi del M5S ci sono stati in città e regioni dove non c’era un’alternativa credibile al vecchio sistema di potere e neppure una novità parziale o almeno apparente (come Pisapia a Milano o De Magistris a Napoli). Non so se si farà in tempo: ho registrato con qualche speranza, ma anche senza troppe illusioni, i primi tentativi di muoversi in questa direzione, in due articoli (Appelli elettorali: alternativi? e Autocritica).

Mi auguro intanto che i firmatari dell’appello “Cambiare si può” non lascino al solo Grillo il compito di rifiutare la svolta autoritaria praticata in piazza ieri, e teorizzata in tutta Europa da tanti governanti, da Monti alla Merkel a Samaras in questi termini: "protestate pure, è un diritto, ma noi andiamo avanti lo stesso"…

(a.m. 15/11/12)

———————————————–

E per completare il quadro:

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Sinistra Critica sul 14 novembre

 

Come in gran parte degli altri paesi della UE, oggi anche in Italia centinaia di migliaia di lavoratrici e di lavoratori, di studentesse e di studenti, sono scesi in piazza oggi nella giornata dello sciopero generale europeo. La mobilitazione è andata molto oltre la chiamata allo sciopero della Cgil e del suo tentativo di rendere questa giornata la più inoffensiva possibile e priva di efficacia nell’interrompere effettivamente l’attività produttiva. La mobilitazione ha rotto gli argini soprattutto grazie allo straordinario sviluppo nelle scuole di tutto il paese, tra le studentesse e gli studenti medi e tra gli insegnanti di un vasto movimento per la difesa della scuola pubblica, contro tutte le misure del governo che, in nome dell’austerità, puntano a una vera e propria distruzione della scuola pubblica, lasciando i giovani senza alcuna prospettiva del futuro.

L’irruzione sulla scena politica e sociale di un vero movimento di massa, di cui si avevano avuto le prime timide avvisaglie con la manifestazione del 27, e poi ancor più con la grande giornata romana degli insegnanti del 10 novembre.

Un ventata di aria fresca che ha, tra l’altro, scompaginato il misero castello di carte delle primarie del Pd e della contemporanea scimmiottatura del Pdl.

E’ in questo quadro che si spiega la violenta reazione degli apparati polizieschi contro le/i manifestanti: porre da subito un argine contro lo sviluppo del movimento.

Sinistra Critica condanna in modo netto la aggressione poliziesca agli studenti a Roma e in numerose altre città, aggressione del tutto ingiustificata e motivata solo dalla volontà del potere di evitare che i cortei arrivassero in vista dei palazzi della politica.

Cariche violentissime per spaventare, per "insegnare" ai giovani studenti di stare "al loro posto", nella gabbia stabilita dal sistema e di rinunciare a ribellarsi e lottare.

In tutta Europa le mobilitazioni circondano e assediano i luoghi del potere politico, parlamenti o palazzi governativi, ma anche i luoghi simboli del potere economico e finanziario. In Italia, dove il discredito della casta politica raggiunge i massimi livelli internazionali, secondo le compatibilità stabilite dalle ”forze dell’ordine” occorre mantenere le proteste lontano, per evitare che l’opposizione contro l’austerità si combini con il rifiuto della “casta” che altro non sono che i gestori politici delle scelte della borghesia. Centinaia di giovani sono stati fermati e identificati, numerosi sono stati denunciati, tantissimi sono stati picchiati a freddo. Sinistra Critica chiede l’immediato rilascio degli arrestati e l’archiviazione di tutte le denunce.

Il governo, evidentemente, sente che il clima nel paese sta cambiando e che sta esaurendosi quel torpore sociale che faceva dire a Monti nei suoi tour europei che tutto il popolo italiano condivideva la sua politica. La mobilitazione odierna segna quindi un grande passo avanti nella costruzione di un movimento di massa plurale contro il governo delle banche e le sue politiche. Bisogna continuare. Le militanti e i militanti di Sinistra Critica si impegneranno fino in fondo per ampliare le dinamiche di lotta, per favorire l’autoorganizzazione democratica delle/degli insegnanti, delle studentesse/degli studenti, delle lavoratrici e dei lavoratori e far convergere tutte le opposizioni sociali e politiche al governo Monti.

E’ possibile costruire nuove occasioni di mobilitazione continentale, è possibile avanzare verso lo sciopero europeo contro i signori della finanza, le oligarchie borghesi europee e i governi e le istituzioni che ne difendono gli interessi.

Per questo non solo siamo dalla parte di chi è stato picchiato/a, fermato/a, arrestato/a, ma torneremo in piazza anche nei prossimi giorni, tutti e tutte insieme.

  

Esecutivo Nazionale di Sinistra Critica

 E per chiudere, una bella notizia dal Messico, con un video:

http://www.youtube.com/watch?v=KNDg-cYUk3g

Vi immaginate le facce dei funzionari dell’ambasciata?