Ecuador – Comunicato delle riviste alternative di sinistra
in solidarietà con la CONAIE
Opción S, Tendencia, Rupturas, Revista “R”
Pubblico immediatamente questo breve comunicato delle principali riviste della sinistra. Ero già stato allarmato da una mail del compagno Manuel Rozental, che è venuto più volte in Italia nel quadro dei seminari di Cortona, che invitava a inviare messaggi di solidarietà a Floresmilo Simbaña <[email protected]>; membro del Consejo de Gobierno della CONAIE, storica organizzazione dei popoli indigeni dell'Ecuador e roccaforte della sinistra (indicando il paese di provenienza ed eventuali incarichi politici e sindacali). Manuel Rozental sottolineava che la misura repressiva viene a un mese di distanza dalla partecipazione della CONAIE alle marce di protesta del Frente Unitario de Trabajadores (FUT) contro la pessima riforma del lavoro e la volontà di Correa di ripresentarsi ancora una volta alle elezioni presidenziali modificando la sua stessa costituzione. La sede era sta concessa alla CONAIE nel lontano 1991, e viene revocata adducendo un inverosimile ragione: “l’imprevista e urgente necessità di destinare quell’immobile al funzionamento di una casa di accoglienza per giovani senza famiglia che sono stati sottoposti a trattamento di disintossicazione”.
Il presidente Correa non è nuovo a queste ritorsioni nei confronti degli oppositori di sinistra: aveva ad esempio revocato il riconoscimento giuridico ad Acción Ecológica, anch’esso risalente a data lontanissima e molto precedente alla sua entrata in politica, per “punirla” per le sue critiche allo scarso impegno in difesa del progetto di blocco dell’estrazione di petrolio in Amazzonia. Ne ho parlato spesso sul sito, ed è facile rintracciare gli articoli cliccando sul link interno Ecuador
(a.m. 16/12/14)
Comunicato
Nella giornata di ieri, in modo inconsulto, il governo di Rafael Correa, tramite il ministero dell’Inclusione Sociale, ha emanato l’ordine di chiudere il Comodato concesso per l’edificio in cui funzionano gli uffici della CONAIE, intimando perentoriamente lo sgombero degli uffici della Confederazione del movimento indigeno ecuadoriano.
Ben oltre l’atto amministrativo e della legittimità della destinazione d’uso per un nobile fine, c’è il chiaro intento politico del governo, utilizzando arbitrariamente la legge, la repressione e l’autoritarismo, di cercare di colpire e reprimere il movimento indigeno nella sua principale organizzazione, la CONAIE.
Non è la prima volta che il correismo interviene contro il movimento sociale ecuadoriano: ha perseguito dirigenti, tentato di dividere il movimento indigeno, lo ha perseguitato e represso ed ora attacca la CONAIE togliendole il diritto all’uso dell’immobile concessole in Comodato da un governo democratico.
L’azione repressiva è coerente con una serie di azioni repressive da parte del governo, che ha deciso di promuovere una strategia per accumulare forze tentando di indebolire l’Organizzazione Indigena e il movimento sociale, ricorrendo ad interventi repressivi e autoritari che lasciano trasparire in modo evidente l’egemonia all’interno del governo della restaurazione conservatrice. Accanto a questa misura, il governo ne ha prese altre, quelle relative ad esempio alla revisione del Codice del lavoro, in cui si mescolano restrizione dei diritti e concessioni demagogiche, quella degli emendamenti costituzionali che, a parte il fatto che sono illegali, esprimono la decisione di smantellare il Regime Costituzionale e la Costituzione di Montecristi approvata con Consultazione Popolare dalla
maggioranza della popolazione ecuadoriana.
C’è inoltre un’evidente determinazione di attuare restrizioni e promuovere repressione ed abuso smantellando il movimento sociale. L’atteggiamento repressivo del governo ricorda i governi autoritari di destra che hanno retto il nostro paese, ad esempio quelli di Febres Cordero e di García Moreno, contro cui si è battuto il popolo ecuadoriano.
Le riviste della sinistra rigettano questo intervento e chiedono di revocare la misura contro la CONAIE, facendo appello a rifiutare la restaurazione conservatrice del regime manifestando il rifiuto di quest’azione ingiusta; al tempo stesso chiamiamo il popolo ecuadoriano e tutte le organizzazioni sociali a predisporsi alla lotta per rispondere con tutta la forza della resistenza e della mobilitazione sociale a questo governo repressivo e autoritario, ed esprimiamo solidarietà ai dirigenti indigeni che hanno deciso di restare nell’edificio della CONAIE notte e giorno per difenderlo.