Il rapido deterioramento del governo Tsipras…

 

…visto da un giornale ateniese di centro destra e dal manifesto

 

Interessante confrontare il resoconto ottimistico delle attuali difficoltà del governo Tsipras apparso sul manifesto di oggi con quella di un autorevole giornale ateniese, To Vima. L’articolo del manifesto, dovuto a Teodoro Andreadis Synghellakis, corrispondente abituale del Messaggero, cerca di minimizzare i tagli alle condizioni di sopravvivenza dei lavoratori e dei cittadini greci, che invece To Vima presenta senza abbellimenti. Ma è interessante quel che emerge dalla corrispondenza del manifesto, al di delle speranze su qualche concessione futura dei creditori: Syriza e la sua precaria coalizione hanno cominciato a perdere pezzi. Un segnale evidente delle difficoltà che emergono a mano a mano che si verifica la portata dell’accettazione del Terzo Memorandum…

(a.m.22/11/15)

 

1)No di Tsipras alle larghe intese

GreciaLasciano Sakellaridis e Stathis Panagoulis (fratello di Alekos). Il premier greco punta ora al taglio del debito. Ma c’è l’incubo pensioni.

di Teodoro Andreadis Synghellakis

Il governo di Alexis Tsipras è riuscito a far approvare le nuove misure imposte dai creditori in modo da dare luce verde alla tranche di aiuti dimiliardi di euro a cui si aggiungono i 10 miliardi che dovranno essere utilizzati per la ricapitalizzazione delle banche. I contraccolpi politici, tuttavia, non sono mancati.
Tre deputati della maggioranza non hanno voluto dare il loro sostegnoil governo, ora, può contare su 153 voti su un totale di trecento membri della Voulì, il parlamento di Atene. Tra questi c’è Gavriìl Sakellarìdis. Il giovane ex portavoce del governo aveva già informato Tsipras della sua intenzione di non votare le nuove misure. Il suo dissenso riguarda la rete di protezione per i cittadini indebitati con le banche e la possibilità che perdano la prima casa. Il leader di Syriza ha chiestoSakellarìdis di dimettersi per disciplina di partitodi lasciare il seggio al primo dei non elettiil trentacinquenne economistache era anche stato candidato sindaco di Atene — ha seguito le indicazioni. Il secondo caso riguarda Stathis Panagoulis, fratello di Alekos, l’eroe della resistenza controcolonnelli che era stato compagno di Oriana Fallaci. Anche Stathis Panagoulis ha deciso di non votare le «precondizioni agli aiuti» poste dalla nuova Troika ed è stato espulso dal gruppo parlamentare di Syriza, senza che per ora, tuttavia, gli sia stato richiesto di restituire il seggio. Il terzo caso riguarda il deputato conservatore dei Greci Indipendenti Nikos Nikolopoulos: già noto per una serie di dichiarazioni omofobe che avevano messo la maggioranza di governo in forte imbarazzo, ha dichiarato di «voler rispettare il proprio mandato, basato sulla promessa di proteggere la prima casa, gli stipendi e le pensioni». Al contrario di Sakellarìdis, malgrado l’invito del leader di Aneldimettersi, ha deciso di tenere il seggio.
Il motivo principale di dissenso è la formulazione finale delle misure che riguardano la perdita della prima casa a causa di debiti verso gli istituti bancari. I criteri adottati per la protezione dell’immobile dei cittadini in difficoltà economica sono piuttosto complessi e, secondo il quotidiano Efimerìda ton Syndaktòn, vicinoSyriza, viene tutelato con certezza il 25% dei debitori, mentre per la prima casa dei cittadini a «medio reddito» (circa il 35% del totale) non c’è la certezza assoluta che vada all’asta. Il governo ha comunque cercato di estendere la protezione sino al 2018 nella speranza che, nel frattempo, la situazione economica migliorisi possano ricontrattare con i creditori condizioni più favorevoli. Per quel che riguarda la tassa sul vino, invece — un altro punto controversoè stata ridotta a 25 centesimibottiglia dagli iniziali 30 previsti. «Nuova Democrazia si dovrebbe vergognare di criticare le nostre misure, dovrebbe fare solo una seria autocritica», sottolinea il ministro alla presidenza Nikos Pappàs, trapiù stretti collaboratori di Tsipras.
Fonti del governo di sinistra ellenico, poi, smentiscono qualunque ipotesi riguardoeventuali esecutivi di larghe intese. Una possibilità in cui sperano siaconservatori, dilaniati da una guerra interna per la leadership, quantosocialisti del Pasok edcentristi del «Fiume».
Ora Alexis Tsipras puntaconcludere rapidamente la prima valutazione da parte delle istituzioni creditrici riguardo all’applicazione delle «riforme» e alla ricapitalizzazione delle banche entro la fine dell’anno per far poi partire la tanto agognata trattativa sulla riduzione del debito pubblico del paese.
Nell’immediato, si vuole riuscirecreare almeno 12.000 nuovi posti di lavoro, che sinomaggio del 2016 dovrebbero diventare 100.000.
Ma le sfide difficili non sono comunque tutte alle spalle: in settimana potrebbe concludersi la discussione sulla riforma del sistema pensionistico, che nelle intenzioni dei creditori dovrebbe portareulteriori probabili tagli. Syriza si impegnaportare avanti una riforma che non penalizzipensionati con redditi mensili inferiorimille euro ma il confronto, nella sua fase finale, sarà certamente duropieno di insidie. (22/11/15)

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2)    Il rapido deterioramento del governo di sinistra

di Antonis Karakousis

To Vima

 

Il governo del Sig. Tsipras è sottoposto a verifica in vari modi. La tolleranza che ha ottenuto con la sua seconda vittoria elettorale a settembre si sta consumando rapidamente. [Il governo] si trova già a fronteggiare le reazioni dei gruppi sociali che lo hanno sostenuto appassionatamente dalle elezioni europee del 2014.

Contadini, lavoratori autonomi, piccoli produttori, pensionati, occupati e disoccupati non stanno vedendo alcun cambiamento significativo, sentono che le loro aspettative siano soddisfatte. Al contrario, tutto quello che avvertono sono parole e decisioni inopportune, totalmente preparate dalla già odiata troika.

In queste circostanze, il governo di sinistra sta perdendo le riserve di fiducia che aveva accumulato in passato, dato che le sue azioni e decisioni sono molto lontane dalle promesse e proclamazioni.

Anche gli slogan si stanno consumando. Il Sig. Tsipras aveva promesso che nessuna casa sarebbe finita nelle mani dei banchieri, e ora il governo sta cercando di convincere tutti che il 40% dei proprietari di case indebitati sono protetti. La verità è che nemmeno il 20% delle famiglie indebitate eviterà la minaccia di una possibile messa all’asta.

Il governo aveva ugualmente promesso una ripresa produttiva senza nuove tasse, e ora sta imponendo pesanti tasse persino all’industria vinicola greca, che è riuscita a diventare competitiva su scala internazionale in condizioni avverse e con le proprie forze.

Dopo lo shock delle pensioni, che avverrà tra breve, non resterà nulla del fascino del governo.

SYRIZA e il suo presidente stanno pagando il populismo e il continuo sloganismo del passato. Stanno passando tutto quello che hanno passato i loro predecessori, che hanno investito in miti e inganni per gestire la crisi e la bancarotta.

Ovviamente, la loro capacità di portare realmente il paese al sicuro e tutto intero fuori della crisi, è messa in discussione. Non è una coincidenza che tutte le decisioni del governo sono messe in discussione, non difese e ridicolizzate dall’opinione popolare.

L’ultima risorsa del governo è l’autoritarismo, una cattiva propaganda difensiva, minacce di azioni legali e la criminalizzazione di tutto, per rimanere al potere e per i suoi vantaggi.

Solo che, quando l’autorità diventa ripugnante, niente può salvarla….

 

To Vima 19 novembre 2015

 

(Traduzione di Gigi Viglino)