Newsletter Ottobre 2012

Newsletter ottobre 2012

Qualche cambiamento in vista

Il primo, è il mio rinnovato impegno a scrivere per il sito, dopo un paio di mesi di rallentamento, non solo per la stagione estiva e la conseguente diminuzione delle visite, ma per la mia immersione quasi totale nel lavoro di preparazione di un libro su Guevara e Castro, due anime della rivoluzione (titolo ovviamente provvisorio, l’ultima parola è ovviamente sempre dell’editore, sentiti i distributori…). Il lavoro è praticamente finito, mi richiederà solo qualche giorno di limatura di alcuni passaggi, e la conclusione sul contesto latinoamericano, da scrivere ovviamente subito dopo le elezioni venezuelane, su cui intanto ho inserito sul sito un efficace commento di Aldo Zanchetta.

Negli ultimi tempi, mi ha allontanato dal sito anche il mio impegno – non rituale – in un congresso di Sinistra Critica che ha saputo affrontare problemi non facili e una divisione iniziale con uno sforzo unitario raramente riscontrabile in altre organizzazioni della sinistra.

In ottobre, comunque, spero di recuperare i ritmi che avevo mantenuto fino a maggio- giugno, e di riuscire anche a migliorare l’organizzazione del sito, e a riprendere l’inserimento di testi di approfondimento nella seconda parte.

Articoli inseriti in settembre

  • La società siriana mobilitata Un giovane militante siriano spiega le caratteristiche della rivoluzione nel suo paese, confutando le tesi che vedono solo lo scontro militare.
  • Arabie Dal dibattito congressuale di Sinistra Critica, ho estratto questo contributo di un compagno torinese sulla situazione del Vicino e Medio Oriente, che mi sembra utile. E fa piacere constatare che il congresso ha discusso anche di problemi non contingenti e non “locali”
  • Siria: la sinistra chiede aiuto Un appello della sinistra rivoluzionaria siriana che punta alla caduta del regime, al rifiuto dell’intervento occidentale e straniero, alla lotta contro il confessionalismo religioso, e per l’autodeterminazione dei popoli.
  • Novità dalla Colombia Ho ripreso dal Manifesto un articolo di Geraldina Colotti sulla visita in Italia di una delegazione della Marcha patriótica colombiana. Ma segnalo anche il mio Colombia: Verso la fine della guerra?, di poco precedente, e meno ottimistico sull’esito di questo nuovo tentativo.
  • Romney e Obama: amici dell’1% I democratici, come i repubblicani, sono determinati a difendere gli interessi della Impresa America. Gli anni fin qui trascorsi della presidenza di Barack Obama lo dimostrano a sufficienza. Nessuno può aspettarsi qualcos’altro da un secondo mandato. È l’editoriale del sito Socialistworker.org.
  • America Latina, la logica infernale del capitale La traduzione italiana dell’articolo Almeyra: la lógica del capital, uscito in agosto.
  • Almeyra - Chaguaceda: elecciones en Mexico Due articoli di taglio leggermente diverso, per commentare la crisi politica innescata dalle elezioni messicane.
  • Cuba: defender la voluntad popular Un esempio di mobilitazione contro una sopraffazione burocratica: un appello di Armando Chaguaceda, Dayrom Gil, Isbel Díaz, Karel Negrete, Pedro Campos e altri. Una testimonianza dell’attività della sinistra marxista e libertaria cubana.
  • Un libro contraddittorio su Fidel Castro Una mia recensione su un libro non straordinario ma utile per conoscere il giudizio su Guevara dei comunisti tedeschi; mi pare che non sia mai stata pubblicata, in ogni caso non sul sito, quindi quando l’ho ritrovata l’ho riproposta.

  • Stefanoni su Argentina, Bolivia, Ecuador e Venezuela Il rapporto tra sinistra e “populismo” è sempre stato un tema estremamente complesso. Un articolo di Pablo Stefanoni combina l’analisi empirica dei progressi compiuti, le inerzie e le sfide dei governi di Argentina, Bolivia Ecuador e Venezuela con una discussione più ampia: esiste realmente in America Latina uno spartiacque sinistra/destra.

  • Wilno: quattro anni di crisi Henri Wilno fa il punto sulla crisi: quasi quattro anni dopo il fallimento della banca americana Lehman Brothers, la crisi è lungi dall’essere terminata. L’intera zona euro mostra una crescita a mezz’asta. A livello mondiale, persino la Cina manifesta un rallentamento della sua attività.

  • Husson: Europa verso la catastrofe “Come una sonnambula, l’Europa va verso una catastrofe di proporzioni incalcolabili”. È questo il grido d’allarme lanciato da un gruppo di economisti europei (mediamente eterodossi), tra i quali due francesi, Patrick Artus e Jean-Paul Fitoussi, e ripreso da Michel Husson.

  • Bihr: L’Unione europea tra crisi ed esplosione A partire dallo scorso autunno, la “crisi dei debiti sovrani” non ha cessato in Europa di approfondirsi. Il susseguirsi dei “vertici europei” tutti visti come “l occasione ultima”, ma alla cui conclusione si sono incessantemente riproposti per “uscire dalla crisi” gli stessi rimedi neoliberisti costituisce il miglior segnale della loro inefficacia.

  • Syriza chiede un coordinamento europeo Intervista al dirigente di Syriza, Pavlos Kazakopoulos: "Il voto greco chiedeva di rinegoziare gli accordi non di applicare le direttive europee". Il no all’austerità e la prospettiva di un coordinamento più solido tra i movimenti di opposizione alla crisi.

  • La FIOM cambia? Tre documenti sulla crisi della FIOM: una dichiarazione di Sergio Bellavita, l’esponente della sinistra interna che dovrebbe essere sacrificato al riallineamento della FIOM con la CGIL della Camusso, un comunicato di Sinistra critica che inquadra questa vicenda in un contesto generale, e l’annuncio del rilancio della Rete 28 aprile come Opposizione nella CGIL.

  • La mozione di minoranza FIOM che dà fastidio Il documento della minoranza di sinistra nella FIOM, che consente di capire perché Landini vuole escluderne il rappresentante dalla segreteria nazionale.

  • Le balle di Marchionne Un commento di Salvatore Cannavò agli exploit di Marchionne: prometteva di raddoppiare produzione e magari anche gli stipendi, ma a credergli erano solo politici e sindacalisti compiacenti e governi complici.

  • La FIAT bene pubblico Dal Congresso torinese di Sinistra Critica un testo analitico e concreto sulla reale situazione del gruppo FIAT, con una rivendicazione precisa: la nazionalizzazione della Fiat, il suo passaggio in mano pubblica, e la proposta di una mobilitazione europea del settore. È stato votato all’unanimità anche dal Congresso nazionale.

  • Beretta come Marchionne Un’altra industria italiana va benissimo, e crea occupazione, ma solo negli stabilimenti aperti negli Stati Uniti. Esattamente come la Chrysler di Marchionne. E probabilmente non ha neanche bisogno di aiuti statali: il mercato delle armi tira benissimo, comunque Lo documenta Antonio Mazzeo.

  • Viale: una classe dirigente disastrosa Il vero problema dell’Italia e dell’Europa non sono gli spread, ma la necessità di un ricambio radicale delle classi dirigenti: in campo politico, in campo economico e imprenditoriale, in campo accademico e culturale. Occorre creare una classe dirigente capace e disposta ad affrontare il ciclo economico, dalla produzione al consumo e al riciclo, come un bene comune; per recuperare un rapporto di reciproca fiducia con i governati che l’attuale establishment ha irrimediabilmente perduto.

  • Bevilacqua: un lungo debito È già accaduto che l’Italia si sia trovata in condizioni di gravi difficoltà finanziarie, anzi si può dire che il nostro Stato-nazione sorge, nel 1861, su una montagna di debiti contratti per sostenere le nostre guerre d’indipendenza. L’Italia nasce indebitata, ma per ragioni ben diverse da quelle dei nostri anni. E tuttavia, allora come oggi, i gruppi dirigenti pensarono di trovare una soluzione mettendo in vendita il nostro patrimonio

  • Toussaint: storia dell’annullamento del debito Eric Toussaint ricostruisce la lunga storia del debito e del suo periodico annullamanto fin dal codice mesopotamico di Hammurabi

  • Appello per un percorso comune Le reti SiD (Smonta il Debito) e RiD (Rivolta il Debito) e le associazioni Attac Italia, Re:Common e Centro Nuovo Modello di Sviluppo hanno deciso di lavorare comunemente per la costruzione di un ampia coalizione sociale nel Paese che, ben oltre i prossimi appuntamenti elettorali, promuova un progetto politico e di mobilitazione sociale per una nuova finanza pubblica. E danno a tutti un preciso appuntamento a Firenze…