Ecosocialismo per la sopravvivenza della specie

da Sinistra Anticapitalista

Il Manifesto di ieri, Mercoledì 10 settembre, ha dato giustamente rilievo ai risultati emersi da uno studio dell’Organizzazione meteorologica mondiale. I dati sono drammatici. Secondo questo studio il 2013 è stato l’anno più inquinato degli ultimi 30 anni. Le emissioni che riscaldano il clima sono cresciute del 34% tra il 1990 ed il 2013 a causa dei gas serra persistenti come il biossidio di carbonio (CO2), il metano e il protossio di azoto. Come scriveLuca Fazio, “nel 2013 la media mondiale di CO2 in atmosfera era di 396,0 parti per milione (2,9 in più che nel 2012) e se si dovesse mantenere questo livello di crescita nei prossimi due anni potrebbe essere superata la soglia delle 400 ppm. Le emissioni del metano, secondo gas serra per importanza, per il 60% dipendono da attività umane (allevamenti di bestiame, sfruttamento di combustibili fossili, discariche, combustione di biomasse): nel 2013 ha raggiunto un picco di 1.824 parti per miliardo, dopo un periodo di stabilizzazione che durava dal 2007. Quanto al protossido di azoto, la cui produzione per il 40% proviene dai concimi, biomasse e industrie, rappresenta il gas più impattante sul cima (su un periodo di cento anni risulta 298 volte superiore all’impatto della CO2)”. A questo proposito pubblichiamo il breve saggio di Yves Dachy, entomologo e presidente  di un’associazione di naturalisti, nonché militante anticapitalista che si interroga sulle difficoltà storiche da parte degli anticapitalisti a mobilitarsi seriamente per la difesa della biosfera che danneggiata dal capitalismo va verso un futuro che piange lacrime di sangue. La drammaticità della situazione pone l’urgente compito di intrecciare lotte “ecologiste” e lotte sociali. Questo sarà anche uno degli argomenti principali affrontati al nostro seminario nazionale di Bellaria la mattina di sabato 27 settembre. (ndr.)

La sopravvivenza della nostra specie è diventata una lotta sociale

Un punto di vista sul nostro destino collettivo

«Bisogna porre subito la domanda: che cosa vogliamo? Un capitalismo che accetta i vincoli ecologici o una rivoluzione economica, sociale e culturale che abolisce i vincoli del capitalismo e instaura un nuovo rapporto degli uomini con la collettività, con il loro ambiente e la natura? È meglio tentare di definire, fin dall’inizio, per che cosa si lotta e non solo contro che cosa».

André Gorz, Leur écologie et la nôtre, Mars 1974

Di Yves Dachy (trad. di A. Cinato / A. Marie Mouni e G. Viglino)

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